Non è questione di dimensioni: anche la piccola e la microimpresa hanno sempre più a che fare con i princìpi della sostenibilità, perché le filiere, soprattutto in un territorio come quello vicentino, sono integrate e chiamano in causa tutte le loro componenti, dal più piccolo fornitore al grande marchio finale. Dunque, la sfida del green è all’ordine del giorno anche per il mondo dell’artigianato, che si sta attrezzando per raccoglierla. «Il mondo della finanza sempre più sta dando attenzione al fatto che gli investimenti richiesti rispondano a logiche di sostenibilità – osserva Cristian Veller, vicepresidente di Confartigianato Vicenza con delega alla sostenibilità -. Anche le piccole imprese cominciano a ricevere con una certa frequenza dalle banche la richiesta di “framework Esg”, informazioni e parametri organizzati utili a capire se e come l’azienda applica le logiche della sostenibilità nella propria organizzazione. Non sempre, però, tutti gli imprenditori sono preparati a questo tipo di richieste. Ecco allora che come associazione sta a noi svolgere un ruolo di supporto operativo, informando le aziende su questa nuova esigenza e su come è opportuno attrezzarsi. È quello che facciamo attraverso il nostro Hub Impresa Sostenibile, un progetto operativo da sei mesi, con focus per le imprese e percorsi formativi su misura. Lavoriamo per guidare le imprese a capire quali sono gli strumenti a disposizione per rappresentare e raccontare il loro impegno sulla sostenibilità. Abbiamo realizzato anche uno strumento di autovalutazione, accessibile dal sito: un questionario che consente ai nostri esperti di intervenire con più precisione ed efficacia a seconda dei reali bisogni dell’impresa». Fare sostenibilità, dunque, diventa indispensabile anche per gli artigiani, proprio perché le imprese fanno parte di una filiera di territorio che le coinvolge in pieno. «Vale in alcune filiere in particolare, prima di tutto per la moda ma sempre più anche per la meccanica e la concia – spiega Andrea Rossi, responsabile Area mercato di Confartigianato Imprese Vicenza -. I grandi marchi hanno la necessità di dimostrare la propria impronta green verso il consumatore e di conseguenza portano questa esigenza in tutta la catena del valore, con una serie di richieste che anche i subfornitori devono rispettare per continuare a lavorare con quei brand. Non ci sono obblighi normativi, ma la filiera deve dimostrare che i soggetti che ne fanno parte rispettano determinate caratteristiche e sono in grado di garantire che il prodotto finale arrivi sul mercato con tutte le carte in regola anche dal punto di vista della sostenibilità». Confartigianato Imprese Vicenza ha sottoscritto un Protocollo quadro con Confindustria Vicenza che interessa le imprese della meccanica e prevede una serie di attività per la valorizzazione della filiera, con un capitolo che riguarda anche le tematiche green. «L’accordo parte dalla consapevolezza che nelle filiere stanno diventando sempre più rilevanti i temi trasversali, tra cui appunto quello della sostenibilità, è quindi importante lavorare insieme in questa direzione, coinvolgendo sia la grande che la piccola impresa», dice Veller. Certo alcuni artigiani vivono questi nuovi approcci come un ulteriore livello di burocrazia, considerato che molti di loro faticano a sostenere il costo che comporta la realizzazione di un Bilancio di sostenibilità. «Su questi temi non è raro che una piccola e microimpresa, se non è costretta da questioni di mercato, tenda a pensare rimandare o cominciare a occuparsene con molta cautela – dice Veller -. Beninteso, ci sono molte piccole imprese già attive sui temi della sostenibilità sociale e ambientale e che partecipano in vario modo alla vita sociale del proprio territorio ma non lo raccontano perché non è nella loro indole. È vero peraltro che una buona parte di aziende è più incentivata a darsi da fare nel momento in cui, all’interno delle proprie filiere, la sostenibilità diventa un elemento necessario per competere. Per questo il mondo della piccola impresa ha bisogno di un’attenzione da parte del decisore pubblico, un po’ come sul tema dell’accompagnamento digitale. Quando vengono fatti bandi o sono stanziate delle risorse legate alla sostenibilità, si deve pensare a strumenti adatti anche alla piccola impresa, che ha necessità diverse e superiori rispetto all’azienda più strutturata». Intanto, Confartigianato Vicenza quest’anno partirà con la predisposizione di un proprio Bilancio d’impatto. «Per essere noi i primi a misurarci su quanto siamo sostenibili – conclude Veller - ed essere un punto di riferimento per le aziende».
«Un Hub per aiutare le piccole imprese a essere più green»
