di LUCA ANCETTI

Sostenibilità e risparmi Sta crescendo l’interesse verso le nuove opportunità

08 mag 2023

Cosa sanno e pensano gli italiani della sostenibilità in generale e degli strumenti finanziari ESG che ad essa richiamano? Quale è la propensione ad investire in strumenti finanziari green nella più generale evoluzione del rapporto con il risparmio in questo tribolato tempo? Sono questi i quesiti da cui è partita la ricerca, il primo vero termometro del rapporto tra italiani e sostenibilità in ambito finanziario, realizzata a fine 2021 dal Censis.

Si torna al risparmio Nel 2020 la propensione al risparmio degli italiani è stata pari al 15,8%, nel 2019 era circa la metà 8,1%. Il risparmio complessivo ammonta a quasi 4,4 miliardi di euro. Il valore del portafoglio finanziario al terzo trimestre del 2021 era salito a 5 miliardi. La liquidità e i depositi delle famiglie hanno registrato un boom nel decennio con un +32,1%. La quota di chi dichiara di risparmiare è salita al 76,9%, se vogliamo distinguere siamo al 66,6% tra i bassi redditi e al 91,4 tra i benestanti. Il risparmio degli anziani è stato, sempre secondo la ricerca del Censis, il carburante del welfare intrafamiliare. Genitori e nonni ben patrimonializzati hanno provveduto, durante la crisi dovuta alla pandemia, a trasferire risorse a figli e nipoti: ben il 50,8% dei giovani definisce gli anziani della loro famiglia come il proprio bancomat.

Curiosità per il green È fuor di dubbio che l’inquinamento globale, la crisi idrica e quella meteo, la scarsità di risorse naturali e i conseguenti costi economici e sociali hanno permesso una accelerazione della cosiddetta finanza sostenibile ma soprattutto ha visto una crescente curiosità dei cittadini verso gli strumenti finanziari green. L’87% degli italiani dice di essere informato sulla sostenibilità, il 26,2% ritiene di averne una conoscenza precisa, il 60,8% a grandi linee. Tra chi sa cosa è il 68,1%, percentuale che sale al 73,7 tra i laureati, la considera una priorità, il 28,9% la reputa importante, ma valuta altre priorità, solo l’1,9% non ritiene di riservare alla sostenibilità particolare attenzione. In generale, secondo la ricerca, si va via via formando la convinzione che la sostenibilità non sia solo un grande tema di società, ma qualcosa di concreto da fare, in caso contrario si pagheranno alti costi. Infatti per il 76,6% degli italiani se ambiente e società si degradano anche risparmi e investimenti ne risentiranno. Un altro dato emerge e in parte sorprende, ben il 63,9% ritiene gli investimenti ESG, il simbolo della finanza sostenibile, una opportunità per investire bene i propri risparmi e praticare valori in cui crede.

Gli ESG, questi... conosciuti Gli strumenti finanziari ESG (Environmental, Social, Governance) sono più popolari di quanto si possa pensare. Infatti il 63,4% degli italiani dichiara di conoscere o di avere sentito parlare di questi prodotti, la conoscenza è amplificata se a rispondere sono i giovani (68,4%) e le persone laureate (71,9%). Poco più di una persona su tre dice di non averne mai sentito parlare. Le informazioni sugli Esg arrivano soprattutto da radio e televisione, ma pure dai social, dal web e dai quotidiani. La platea diminuisce, ma non di molto, quando si parla non tanto di conoscenza ma di interesse ad investire i propri risparmi nell’acquisto di prodotti Esg. Gli italiani che non escludono questa possibilità sono il 52,5%, di questi il 23,3% li definisce la prima scelta di investimento e in prevalenza si tratta di giovani, ma interessati si dichiarano anche imprenditori, dirigenti e liberi professionisti. Alla richiesta di indicare una priorità tra i tre fattori che caratterizzano gli Esg, ambiente, sociale e governance, gli italiani richiamano molto di più la dimensione ambientale (52,1%), seguita, ma con un significativo scarto, quella sociale (26,2%) e dalla governance (21,7).

Servono nuove regole Per migliorare la diffusione dei prodotti Esg secondo l’84,6% degli italiani è necessario puntare a livello europeo su regole che garantiscano agli investitore di poter individuare rapidamente e in maniera chiara questo tipo di prodotti. Ma la spinta definitiva potrebbe arrivare secondo l’opinione dell’81,2% degli intervistati dall’introduzione di benefici fiscali, quali agevolazioni e incentivi. E’ interessante constatare come l’80,8% è favorevole all’introduzione di penalizzazioni per aziende e fondi di investimento che non rispettano le finalità ambientali e sociali attese dagli investimenti, consentendo altresì agli investitori di poter disinvestire subito. Questo tipo di interventi secondo gli italiani risulterebbero determinanti a favorire la diffusione degli strumenti di finanza sostenibile, insieme alla consulenza finanziaria, alla quale il 72,5% dei cittadini riserva un ruolo strategico

Visti dai consulenti A parere dei consulenti finanziari il 44,2% della clientele ammette cautela verso questo tipo di opportunità, la medesima percentuale rivela una percezione di opportunità, mentre il 33,5% si dichiara disponibile a sperimentare cose nuove, sullo stesso livello chi palesa fiducia, molto più bassa la quota, il 27,2% di chi invece manifesta incertezza. Sempre secondo i consulenti finanziari si sta ampliando la fetta di popolazione che mostra interesse verso i prodotti Esg, si assesterebbe oltre l’82% la clientela che si dichiara molto o abbastanza interessata. Secondo i consulenti i tre fattori sociodemografici che incidono nelle scelte di acquisto dei prodotti Esg sono: il titolo di studio(84,8%), la professione svolta (79,3%) e l’età (78,9%). Un’opinione in linea con quella emersa dall’indagine di popolazione e comunque è la ridotta conoscenza (64,6%) molto più che la diffidenza verso questo tipo di investimenti emergenti (23,5%) a disincentivare l’acquisto dei prodotti Esg.

Un progetto di
Main partner
Gold Partner