di ANNA MADRON

«Portafogli virtuali per capire meglio mercati e finanza»

12 mag 2023

Se ne parla in tutte le scuole durante l’ora di educazione civica in un’ottica interdisciplinare e trasversale. Ma è in alcuni istituti superiori più di altri, vedi i tecnici commerciali e i licei con indirizzo economico-sociale, che i concetti di finanza, risparmio, investimento vengono approfonditi durante le ore di diritto ed economia aziendale, discipline che contribuiscono a consolidare negli studenti quelle basi che li renderanno domani cittadini più consapevoli. Mara Zaccaria, docente di diritto ed economia al tecnico economico Fusinieri di Vicenza, spiega che è importante trasmettere ai ragazzi una cultura finanziaria che in parte può essere veicolata anche attraverso l’educazione civica, come è stato previsto dal Ministero che dal 2020 ha reso obbligatoria la materia dall’infanzia alle superiori. Ma azioni e obbligazioni, derivati, intermediazione finanziaria, bilanci aziendali sono per lo più termini che entrano nel vocabolario degli alunni che dopo le medie scelgono un percorso di carattere economico. «Quasi tutte le notizie dei telegiornali sono di stampo economico ed è fondamentale far sì che i ragazzi acquisiscano gli strumenti giusti per decodificarle. In classe si leggono i giornali, si sfogliano le pagine de “Il Sole 24 Ore”, si mettono a confronto i quotidiani, ci si aggancia cioè al presente in modo che i contenuti trovino riscontro nell’attualità. Spesso ci si sofferma analizzando parola per parola perché la difficoltà più grande per gli studenti, soprattutto quelli del biennio, è acquisire un linguaggio specifico», sottolinea Zaccaria che fa notare come fin dai primi anni negli istituti tecnico-economici si studiano economia politica e aziendale che fanno parte dei programmi curricolari delle rispettive materie insieme all’educazione finanziaria. «L’analisi dei mercati e degli strumenti finanziari - aggiunge - avviene in modo dinamico, anche attraverso simulazioni con portafogli virtuali, messi a disposizione da Borsa Valori spa. L’economia aziendale permette di conoscere gli strumenti finanziari, collegandoli direttamente al sistema impresa, attraverso l’uso dei gestionali aziendali e dei programmi per la fatturazione elettronica. Imprescindibile è lo studio del diritto, in particolare la tutela dei consumatori, con attività multimediali proposte dal sito dell’Agcm, l’autorità garante della concorrenza e del mercato». Capire la finanza significa anche analizzare le crisi che hanno messo in ginocchio i mercati, non solamente negli ultimi anni, ma risalendo indietro nel passato. «Si parte dal 1637 - prosegue l’insegnante - con la bolla dei tulipani che fu la prima grande crisi finanziaria innescata dall'utilizzo di strumenti finanziari con finalità speculative e si risale negli anni fino alla crisi del 1929 e alle più recenti legate al settore tecnologico alla fine degli anni Novanta, all’attacco alle Torri Gemelle e alla pandemia». L’attenzione degli studenti si alza quando in classe si parla con dati alla mano di occupazione e disoccupazione, inflazione, risparmio, oscillazioni del mercato, finanza pubblica. «Alcuni progetti in collaborazione con le banche del territorio - continua Zaccaria - prevedono la presenza in classe per una trentina di ore di un esperto esterno che approfondisce gli strumenti finanziari e previdenziali, tema quest’ultimo che sicuramente i ragazzi non “vedono” perché troppo lontano, ma che senza dubbio è rilevante per il loro futuro post lavorativo». Dove le giovani generazioni sembrano muoversi con disinvoltura è il mondo delle App. A scuola viene proposta quella ufficiale della Borsa valori in cui gli studenti possono vedere l’andamento dei mercati e i titoli che oscillano, ma gli insegnanti si sono resi conto che in materia di applicazioni gli adolescenti spaziano in ambiti poco esplorati come quelli delle criptovalute. «C’è una conoscenza del mondo delle criptovalute da parte degli studenti che è maggiore di quella degli adulti - fa notare la docente - Non so però quanti di questi ragazzi si azzardino ad investire, perché nella maggior parte dei casi le nozioni che possiedono sono superficiali e mancano di un approfondimento necessario per potersi muovere in questi ambiti».

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