di STEFANO TOMASONI

«Investiti 4 milioni in efficientamento energetico»

11 mag 2023

Le garanzie green messe a disposizione dal governo con il Decreto legge Semplificazioni di luglio 2020 stanno dando frutti, portando le aziende ad avere accesso a finanziamenti agevolati per lo sviluppo di investimenti legati alla sostenibilità. Il governo ormai quasi tre anni fa ha identificato Sace come soggetto per attuare quello che è stato chiamato il “Green New Deal” italiano, attraverso un programma di coperture garantite dallo Stato. Sace Green, dunque, è una garanzia fornita a tutte le aziende che intendano finanziare progetti d’investimento green. Quando, ad esempio, un’azienda decide di installare un impianto fotovoltaico e va in banca per un finanziamento ad hoc, la banca chiede la garanzia Sace Green e l’azienda in questo modo ottiene un tasso più basso legato all’investimento programmato. Un tipico caso aziendale di finanziamento Sace Green arriva dalla Finco 1865 di Bassano del Grappa, azienda del settore conciario che nel 2021 ha raggiunto un fatturato di 58,5 milioni di euro. La conceria, nel biennio 2021-2023, ha coperto attraverso Sace SupportItalia e Sace Temporary Framework Italia circa 4 milioni di euro di finanziamenti per investimenti finalizzati all’efficientamento produttivo, al rinnovo dei propri impianti e macchinari produttivi e alla fornitura di energia alternativa da fonti rinnovabili. «Tramite il canale bancario tradizionale, abbiamo concordato una classica struttura di finanziamenti chirografari di medio-lungo periodo – spiega Rocco Finco, responsabile finanziario dell’azienda bassanese -. La garanzia Sace ha verificato che la spesa da sostenere fosse appunto declinata in chiave green su impianti, fabbricati, immobili, macchinari, e che desse evidenza di un certo miglioramento dal punto di vista ambientale, di emissioni, di efficientamento energetico. Un esempio: nel 2021 avevamo raddoppiato la capacità produttiva dell’impianto di depurazione, mentre l’anno scorso abbiamo installato un impianto solare che a fine 2022 ci ha dato autonomia per il 50% della produzione di energia elettrica, e abbiamo rifatto le coperture sul tetto per questa struttura. Il rimanente 50% di fabbisogno energetico è coperto dal nostro cogeneratore, che fornisce anche il gas e l’acqua calda necessaria per il processo produttivo». Gli interventi realizzati in quest’ultimo biennio dalla Finco erano già in programma prima che entrasse in vigore la garanzia green di Sace: le prime forme di liquidità garantita erano infatti state date in passato da Mediocredito. «Avevamo già una serie di programmi di investimenti, di manutenzione e sostituzione di impianti, che con questa garanzia sono stati ancora più incentivati», conferma Rocco Finco. Questo a dire che la “filosofia” green adottata dalla conceria è precedente all’interno del Decreto legge Semplificazioni. -La sostenibilità è un driver non solo di settore, ma globale – spiega Finco -. E del resto il settore della concia è esso stesso non soltanto sostenibile, ma anche circolare e rigenerativo per natura. Negli ultimi anni le concerie hanno ricevuto attacchi ingiustificati e gratuiti tesi a dirottare la produzione nel settore verso prodotti che si chiamano green ma che sono in realtà dei derivati sintetici. Noi invece abbiamo la dimostrazione che ciò che facciamo lo possiamo fare con un valore più duraturo e ripetibile, anche nel modo di produrre e non soltanto nel prodotto. Per le nostre aziende oggi non conta semplicemente la quantità di prodotto o la riduzione dei costi di produzione, altrimenti saremmo tutti ancora a produrre in Estremo Oriente: conta invece sempre più come si fa il prodotto e come riuscire a creare valore dal punto di vista ambientale e più in generale da quello della sostenibilità. Questo poi si declina anche nella logistica interaziendale, sia interna che esterna, nel ciclo di produzione, nell’impiego di risorse. Partiamo anche da un semplice assunto: l’azienda è uno dei luoghi dove la persona passa la maggior parte del proprio tempo, che sia in presenza o da remoto a casa. Non è soltanto un contenitore, ma è una realtà e un mondo fatto di persone, dove va valorizzato il contributo individuale che le persone possono dare all’azienda». La sostenibilità non come imposizione o “obbligo” dettato dalle normative europee, ma come processo condiviso di crescita aziendale. «Ci siamo accorti tutti, ormai, che viviamo in un pianeta che ha risorse scarse e non rinnovabili – conclude Rocco Finco -. Sviluppare sostenibilità migliora e dà un obiettivo e una prospettiva anche a chi lavora nelle nostre aziende, dà una motivazione in più, in particolare ai giovani».

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