«Gli imprenditori devono essere accompagnati»

12 mag 2023

È prima di tutto una rivoluzione culturale che richiede propensione ad accoglierla, ma anche la giusta conoscenza e preparazione. In questo senso l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, tanto sul territorio vicentino quanto a livello nazionale, «sta investendo molto sulla preparazione dei colleghi sul tema della finanza sostenibile. Come consulenti delle imprese – spiega Margherita Monti, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Vicenza - stiamo noi stessi acquisendo conoscenze necessarie per trasferirle all’imprenditore e favorire la sua crescita culturale nell’ambito della finanza verde».

Necessario fare chiarezza. Monti analizza la situazione per poi individuare alcuni punti fondamentali. «Gli obblighi che derivano dalle normative sulla sostenibilità in questo momento sono tali solo per le società quotate, le banche, le assicurazioni; dal 2026 riguarderanno le aziende più piccole. Il nostro tessuto imprenditoriale è formato da aziende di piccole-medie dimensioni che spesso sono poco organizzate, prive di cultura aziendale sulla sostenibilità. C’è ancora molta confusione sul tema della finanza verde e ci stanno chiedendo come consulenti di cosa si tratta. La nostra funzione è proprio spiegare agli imprenditori cosa significhi e perché essere impresa sostenibile».

Una questione culturale. Monti sottolinea inoltre l’aspetto culturale connesso agli investimenti sostenibili. «Significa soprattutto cambiare cultura imprenditoriale perché deve essere un impegno reale, vero, culturale appunto. L’imprenditore non può essere “sostenibile” solo di facciata, il suo deve essere un percorso cosciente, determinato e convinto. L’imprenditore deve investire tempo, denaro, energie in modo trasversale e tutti devono andargli dietro, in modo graduale».

Il sentiment delle imprese. Di recente si è svolto a Firenze un convegno nazionale, promosso dall’associazione dei dottori commercialisti, in cui sono emersi dati molto indicativi. «Il 67 per cento delle imprese esaminate non sente assolutamente alcun tema sulla sostenibilità – riferisce la presidente vicentina -. Solo il 10 per cento chiede al consulente cosa deve fare. Il nostro ruolo di consulente diventa importantissimo per mettere ordine su un tema di grande attualità. Le nostre imprese stanno già compiendo molte azioni nella direzione della sostenibilità, senza esserne coscienti. Ci capita di dialogare con l’imprenditore e capire che molti comportamenti già li sta tenendo. Ecco, il nostro compito di dottori commercialisti è tradurre i comportamenti sostenibili dell’imprenditore in report non finanziari da allegare ai suoi bilanci in modo tale da tenere alta l’attenzione».

Lavoro di squadra. L’imprenditore quindi non dev’essere lasciato solo. Ma al tempo stesso non è soltanto l’imprenditore a dover compiere un percorso, che è anche un cambio di mentalità. «Siamo di fronte ad un fatto culturale che costa energia - continua la presidente dei commercialisti vicentini -. Si tratta di un lavoro di squadra e tutti devono essere convinti del percorso, dell’obiettivo. Nessuno può essere escluso da questo processo di crescita. Parlando di piccole-medie aziende è giusto che l’imprenditore abbia il suo tempo. Deve essere una cosa gratificante la sostenibilità, se diventa solo un obbligo perde il proprio valore intrinseco. Dev’essere gratificante per l’impresa, per le persone che vi lavorano ed è fondamentale la presenza di strumenti che facilitino questa crescita. Tutti devono fare la loro parte. Non dimentichiamoci delle istituzioni pubbliche – conclude Margherita Monti - che devono aiutare la transizione con regole chiare, agevolazioni fiscali. Ogni cambiamento per le imprese è un costo. Il mondo finanziario deve capire che siamo di fronte a società di una determinata dimensione e proporre strumenti adeguati».

Un progetto di
Main partner
Gold Partner
Silver Partner
Thanks To