di STEFANO TOMASONI

«Aiutare i processi di transizione delle imprese»

10 mag 2023

Per consentire alle aziende di guardare alle sfide della finanza green con una strategia capace di assicurare i risultati migliori, diventa ovviamente indispensabile il ruolo del mondo del credito, chiamato anch’esso a cogliere le opportunità che derivano dalla “partita” della sostenibilità. Un esempio di progettualità avanzate, da questo punto di vista, arriva da Banca delle Terre Venete, l’istituto di credito cooperativo nato tre anni fa dalla fusione tra la Cassa rurale e artigiana di Brendola e il Credito Trevigiano. Terre Venete oggi è parte del gruppo BCC Iccrea e conta 58 sportelli tra le province di Vicenza (30) e Treviso (28). A livello di capogruppo è stata avviata da tempo un’attività di sviluppo delle tematiche legate alla sostenibilità, sia dal punto di vista ambientale, che da quello sociale e della governance, con una struttura specializzata centralizzata che se ne occupa. «In generale, il gruppo sta portando avanti una serie di progettualità di strategie Esg per il periodo 2023-2025 che tengono conto di tutti e tre questi aspetti – spiega Eugenio Adamo, direttore generale di Banca Terre Venete -. Per quanto riguarda l’ambiente ci si sta ponendo in un’ottica di dematerializzazione e trasformazione digitale, in direzione di un modello di vendita assistita. Si sta lavorando poi alla riduzione dei consumi e delle emissioni dirette, e c’è anche il tema importante dell’energia green». La banca ha creato una tassonomia dei prodotti green, sia dal lato della raccolta che da quello degli impieghi, sottolinea Adamo. «Come Terre Venete abbiamo già anticipato questa tassonomia, abbiamo dei prodotti creditizi che sono contrassegnati green e usciremo a breve con una offerta commerciale che è facilitante, dal punto di vista delle condizioni finanziarie, per le controparti se fanno quel tipo di investimenti o se rispettano alcuni impegni che, dal punto di vista Esg, si sono presi loro stessi». «La capogruppo – prosegue il direttore generale dell’istituto di credito - ci ha messo anche a disposizione una piattaforma per la valutazione delle aziende in ottica Esg, che prende in considerazione i diversi aspetti, ad esempio per quanto riguarda l’ambiente è in grado di valutare sia i rischi di transizione che quelli fisici. Ma le nostre strategie riguardano anche il sociale, con investimenti nel terzo settore, sul Pnrr, sull’inclusione in educazione finanziaria, sulla valorizzazione dei talenti femminili. E infine c’è il tema della governance, con l’implementazione della cultura Esg e del framework normativo dal punto di vista della sostenibilità». Dunque, un doppio livello, quello della banca di credito cooperativo vicentino-trevigiana: da un lato obiettivi realizzati centralmente dalla capogruppo, dall’altro obiettivi su cui le singole banche sono chiamate a lavorare. Entro giugno il “piano Esg” a livello di gruppo sarà portato a declinare i suoi specifici obiettivi. Sono previsti anche investimenti in formazione interna: «La necessità di agevolare la transizione sostenibile passa anche attraverso la disponibilità di risorse e di professionalità in grado di interloquire con le aziende, supportando i clienti e garantendo un’offerta coerente con la domanda crescente di questo tipo di prodotti che si sta registrando – spiega Adamo -. Dal canto nostro come Banche Terre Venete investiamo nel sociale e nel territorio, abbiamo in essere delle best practice Esg e stiamo offrendo prodotti green per facilitare le imprese che investono in sostenibilità». Un ruolo importante per avvicinare le aziende agli investimenti in sostenibilità lo stanno svolgendo ormai da tempo le garanzie offerte da Sace Green. E che questo sia uno strumento di grande interesse per il mondo produttivo lo conferma anche Amato. «È assolutamente importante nell’aiutare i processi di transizione delle imprese - osserva -. Il costo delle transizione sarà molto significativo e gravoso per le piccole aziende, perciò mettere in piedi tutti gli strumenti in grado di agevolare il credito e di ridurre il costo dei finanziamenti rappresenta un valore enorme. Avere banche che offrono prodotti green e obiettivi basati su un piano strategico diventa un vantaggio in particolare proprio per le piccole e medie imprese». 

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